La protezione dalle colate o frane superficiali sono fenomeni molto complessi ed imprevedibili ma decisamente pericolosi. A differenza delle frane profonde a cinematismo lento (soggette a mutevoli stati di attività), queste non manifestano segni premonitori e si verificano soprattutto in occasione di eventi meteorologici intensi.
In presenza di fenomeni di saturazione dei terreni, prevalentemente in zone appenniniche o montane, si possono verificare distaccamenti superficiali di coltri detritiche (fango e detriti) che possono arrecare danni a cose e persone.
Una volta innescata, una frana di questo tipo può evolvere in una vera e propria colata di detrito o fango, che procede verso valle a velocità sostenuta (max 10 m/s = 35 km/h) con elevato potere distruttivo.
Le colate superficiali sono fenomeni franosi solitamente innescati da piogge localizzate con valori di intensità di pioggia molto elevate, le cosiddette “bombe d’acqua”, fenomeno ormai noto e molto diffuso nelle nostre regioni.
Per questo particolare fenomeno vengono impiegate particolari barriere denominate SL (Shallow Landslide), realizzate con reti in filo d’acciaio ad alta resistenza, in grado di fornire protezione per: edifici, strade e linee ferroviarie. Rappresentano una valida alternativa alle tradizionali misure di protezione quali: dighe o muri rinforzati (opere rigide e non deformabili).
La BARRIERA SL assorbe contemporaneamente elevate pressioni sia dinamiche che statiche. La sua flessibilità riduce al minimo le operazioni di manutenzione, mentre i bassi livelli di deformazione rendono possibile la loro installazione anche in prossimità dell’opera da proteggere.